Le fave non riguardano Angela, terreno super minato per lei che ne è allergica, ma io ne vado proprio pazza.
Quando ero piccola, mio nonno Carlo aveva nelle campagne di Sanremo, alcune fasce coltivate a fave. Ne ero ghiotta, strano eh, non sono mai stata inappetente in vita mia, me so sempre magnata qualunque cosa.
Quando andavo a trovarlo, mi divertivo a correre nelle fasce per vedere cosa era pronto da poter essere colto. Sistematicamente mi pungevo con i carciofi ma alle fave arrivavo sempre. Le raccoglievo, le portavo a casa e dopo aver affettato il pane di Triora e due pezzi di formaggio facevo la merenda o a la colazione.
Per questo le fave sono uno dei miei cibi ricordo, qua inseriti in un risottino quasi romantico
INGREDIENTI:
- 160 gr di riso
- 1kg di fave
- 2 noci di burro
- 1 cipollotto fresco
- 2 dL di birra bianca
- 100 gr di primo sale di capra
- 1 litro Brodo vegetale
- Pecorino qb
- Fiori eduli
Pulire le fave, sbollentarle, eliminare le pellicine e tenerle da parte.
Far soffriggere un cipollotto finemente tritato con un cucchiaio di burro, aggiungere il riso e farlo tostare.
Sfumare con la birra bianca e portare il riso a cottura aggiungendo man mano del brodo vegetale di modo che sia sempre coperto
Poco prima di arrivare a cottura del riso, aggiungere il primosale tagliato a dadini piccolissimi e le fave.
Ultimare la cottura e mantecare con il burro avanzato e con pecorino a piacimento. Distribuire il risotto nei piatti, aggiungere i fiorellini e servire.